Il Blog dell'Ordine degli Avvocati di Messina

Donald Trump non ha vinto le elezioni presidenziali.

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Donald Trump non è stato eletto Presidente.

Ha vinto il simbolo che rappresenta.
Un simbolo che è ricco di significato sociale.
E se fino al giorno prima delle elezioni presidenziali avrei votato Hillary Clinton, oggi voterei quel simbolo.
Mi hanno convinto quelle persone (americani, italo-americani, ispanici, finanche i famosi “messicani del muro”) intervistate dai giornalisti delle nostre reti nella lunga notte della maratona elettorale.
Persone semplici, rozze, col cappellino rosso da basket in testa, e t-shirt da due dollari, ma loro sì, certamente sincere.
Hanno votato un simbolo: di libertà, di eguaglianza, di riscatto degli oppressi e dei più poveri.
In alcuni momenti della nottata sentivo ronzare nelle mie orecchie l’indimenticabile canzone di Bruce Sprengsteen “ The ghost of Tom Joad”. (benvenuti al nuovo ordine mondiale famiglie dormono nelle loro macchine nel Sudovest senza casa, senza lavoro, senza pace, senza riposo….il predicatore accende una sigaretta e aspira aspettando il giorno in cui l’ultimo sarà il primo e il primo sarà ultimo…hai un buco nello stomaco per la fame ed una pistola in manoTom disse “Donna, ovunque un poliziotto picchi un ragazzo, ovunque un neonato pianga per la fame
dove vi sia voglia di lottare contro il sangue e l’odio***cercami, donna, io sarò li”
.).”
I Tom Joad che hanno votato il simbolo Trump ancora cercano un posto dove vivere; un lavoro dignitoso; un aiuto; ancora lottano per essere liberi; ancora sono detenuti nelle prigioni americane, le più affollate del mondo.
(Il sistema carcerario statunitense ha il primato di numero di detenuti, 2,9 milioni, 751 ogni 100mila abitanti, prevalentemente di colore e di origine ispanica; in Italia il rapporto è di 92 detenuti ogni 100mila abitanti….)
E quanto accaduto è inverosimile, se pensiamo che proprio Trump per i democratici ( e anche per alcuni esponenti repubblicani)  è il  simbolo del razzismo, dell’odio contro le minoranze, simbolo di misoginia, addirittura un possibile e futuro dittatore che accenderà la miccia della Terza Guerra Mondiale.
E potrebbe pure esserlo.
Ma nessuno ha capito nulla.
Tutti i mass-media Americani, tutti gli attori a nove zeri, tutte le rock-star a 18 zeri,  hanno appoggiato la Clinton e considerato Trump al limite dello psicopatico, inelegibbile.
Le elezioni ci hanno detto che Trump non è Trump se di fronte a lui, come se gli rubasse la sua stessa ombra, non ci fosse la Clinton; ed allora Trump diventa, almeno per un giorno, il possibile, sognato, agognato, simbolo di riscatto per milioni di Tom Joad; Lei, Hillary, ha invece sempre rappresentato il potere, e nel senso peggiore del termine, come potere fine a se stesso, addirittura di concezione ereditaria, come se non sussistesse un’altra possibile via per gli Americani se non quella di votare  un potere di origine quasi feudale.
Ecco perché i democratici hanno  perso; ecco perchè hanno  perso anche i repubblicani, ecco perchè ha vinto un simbolo.
Ma, una volta tanto, hanno anche vinto milioni di Tom Joad.

Gaetano-De-Salvo
Gaetano De Salvo

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2 commenti

  1. Filippo Mangiapane on

    Trump ha vinto, ha vinto contro tutti, contro il potere, contro le arroganze, contro i maghi, contro i fantasmi, contro il sistema, contro Hillary. Entrare papa ed uscire cardinale ? ma, Hillary non ha potuto far niente e nemmeno Obama in suo aiuto e nemmeno altri!
    Evviva Trump !

  2. Aurelio Maiorana on

    Caro Gaetano,
    ho apprezzato molto il tuo “pezzo”, frutto di una sensibilità verso principi e valori che ti caratterizzano; complimenti Amico mio !
    Devo dirti, però, che in quella “squallida” campagna elettorale io avrei votato per la Clinton, tanto la notte prima quanto il giorno dopo e, ancora, quello dopo. E ciò nella convinzione che (soprattutto quando siamo chiamati ad esprimere un voto “secco”) sia sempre preferibile il noto rispetto all’ignoto, all’oscuro, al misterioso; anche se il primo sia rappresentato dal potere, per quanto fine a se stesso…
    Valga anche per il nostro Paese !
    Rimane il fatto, però, che quella americana, almeno quella dei Tom Joad, rappresenti la più grande democrazia del mondo.
    E allora esulto con te Amico mio per il principio, apprendo ancora una volta la lezione americana, ma sono terrorizzato per le conseguenze…
    Un abbraccio
    Aurelio

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