I morsi degli acari: ecco come identificarli

Le punture degli acari sono tra le cause più comuni di irritazione cutanea non spiegata, soprattutto negli ambienti chiusi come case e uffici. Gli acari sono piccoli artropodi invisibili a occhio nudo, presenti quasi ovunque e capaci di scatenare reazioni cutanee attraverso morso o contatto con la pelle. Imparare a riconoscerne i segni permette un intervento rapido e mirato, riducendo il rischio di complicanze e favorendo il benessere dell’organismo.

Come riconoscere i morsi degli acari sulla pelle

I morsi di acari hanno una presentazione caratteristica che si distingue da altre punture di insetti grazie ad alcune peculiarità. Spesso si manifestano con:

  • macchie rosse di piccole dimensioni, generalmente tra 1 e 3 millimetri di diametro, talvolta raccolte in gruppo o disposte in linea
  • pomfi pruriginosi e talvolta delle minuscole vescicole
  • lesioni cutanee simili a eruzioni o papule, la cui pelle circostante può apparire irritata o leggermente infiammata

Il prurito è quasi sempre intenso e tende a peggiorare di notte con il calore corporeo. Il fastidio può durare per giorni e, se la zona viene grattata, può peggiorare portando a infezioni secondarie. In alcuni soggetti sensibili o allergici, il morso può causare anche un rush cutaneo con arrossamento esteso, bruciore e senso di disagio generalizzato.

Zone più colpite e popolazioni a rischio

I morsi degli acari tendono a comparire nelle aree del corpo dove la pelle è più sottile o nelle pieghe cutanee, come tra le dita delle mani, sui polsi, nelle ascelle, sul girovita e nella regione dei glutei. I bambini sono più suscettibili, durante le fasi in cui esplorano l’ambiente gattonando o giocando, ma anche adolescenti e adulti che frequentano spazi affollati come palestre e scuole sono a rischio.

Gli individui con pelle sensibile o soggetti allergici possono sviluppare una reazione più marcata che include oltre al prurito:

  • occhi arrossati
  • starnuti frequenti e congestione nasale
  • talvolta manifestazioni di asma

Questi sintomi extra-cutanei sono soprattutto associati all’infestazione da acari della polvere, che spesso non mordono ma possono comunque irritare la cute e causare eczemi attraverso il contatto con le loro feci e resti.

Diagnosi e differenze con altre punture

Riconoscere con certezza un morso d’acaro può essere difficile perché le lesioni sono spesso simili a quelle causate da zanzare, pulci o altre condizioni cutanee come la dermatite da contatto o la scabbia. Gli acari generalmente non rimangono sulla cute dopo il morso, e la reazione cutanea compare spesso dopo alcune ore o giorni, rendendo l’identificazione ancora più complessa.

La diagnosi viene effettuata dal medico attraverso:

  • colloquio con il paziente e analisi delle abitudini di vita (ad esempio, la presenza di animali domestici, lavoro in ambienti polverosi, soggiorno in comunità)
  • esame obiettivo accurato, dove si valutano la distribuzione e la morfologia delle lesioni
  • nei casi più dubbi, una biopsia cutanea per escludere altre cause

Una caratteristica distintiva della scabbia – causata da acaro scavatori – è la presenza di papule eritematose localizzate tipicamente tra le dita, nei polsi e nelle pieghe cutanee, spesso accompagnate da gallerie cutanee, segnale del movimento del parassita all’interno della pelle.

Cosa fare in caso di sospetto morso di acaro: prevenzione e trattamento

Riconoscere per tempo le manifestazioni cutanee permette di intervenire prontamente e limitare il fastidio. I consigli principali includono:

  • Evitare di grattare le zone colpite, per ridurre il rischio di sovrainfezione
  • Applicare impacchi freddi e lozioni lenitive a base di calamina o mentolo per attenuare il prurito
  • In caso di sintomi persistenti, consultare il medico, che potrà prescrivere antistaminici o pomate corticosteroidee
  • Disinfestare l’ambiente tramite pulizia accurata di tessuti, materassi, coperte e peluche, usando temperature elevate o prodotti specifici

Mentre la maggior parte dei morsi si risolve spontaneamente, nei casi più gravi può essere necessario un intervento farmacologico sistemico. Prevenire la ricomparsa delle infestazioni, soprattutto in presenza di acari della polvere, richiede attenzione continua all’igiene ambientale: areazione frequente degli ambienti, sostituzione regolare degli accessori da letto, uso di coprimaterassi e cuscini antiacaro.

Infine, in presenza di lesioni persistenti o sintomi sistemici come febbre e malessere generale, è opportuno rivolgersi senza indugio a uno specialista dermatologico per una valutazione approfondita e per impostare il trattamento più adatto.

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