La salute dell’apparato digerente è una componente fondamentale del benessere generale dell’organismo. L’esame delle feci rappresenta uno strumento diagnostico insostituibile per valutare lo stato di salute intestinale e rilevare eventuali alterazioni che possono segnalare patologie anche gravi. Nonostante la sua centralità in ambito preventivo e clinico, questa analisi è ancora oggi sottovalutata o evitata, spesso per ragioni psicologiche e culturali. Al contrario, la sua esecuzione regolare, soprattutto per alcune fasce di popolazione, può fare la differenza tra una diagnosi tempestiva e una tardiva.
Cosa rileva davvero l’analisi delle feci
L’analisi delle feci si basa sull’osservazione delle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche del materiale espulso dall’intestino. Consente di identificare una vasta gamma di situazioni: dalle infezioni intestinali causate da batteri, virus o parassiti, alle infiammazioni croniche tipiche, ad esempio, delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Rappresenta poi uno strumento insostituibile per la diagnosi precoce di sanguinamenti occulti, ossia perdite di sangue non visibili a occhio nudo, potenzialmente riconducibili a tumori del colon-retto, ulcere o patologie infiammatorie croniche.
Le informazioni raccolte dal laboratorio sono utili anche per valutare il malassorbimento di nutrienti, verificare alterazioni del microbiota intestinale e monitorare disturbi gastrointestinali cronici. Dopo trattamenti antibiotici, l’analisi può aiutare a rilevare squilibri tra i vari microrganismi intestinali. L’indagine è preziosa inoltre nella disbiosi, ovvero in caso di alterazione quantitativa e qualitativa della flora microbica che popola il tratto intestinale, contribuendo così al mantenimento della salute generale.
I diversi tipi di esami disponibili
Non esiste un’unica analisi delle feci: i laboratori possono proporre diversi tipi di esami, ciascuno orientato a specifiche esigenze cliniche:
- Esame chimico-fisico: valuta aspetto, colore, consistenza, presenza di sangue, muco o grassi. Il costo a tariffa pubblica si attesta attorno ai 6 euro.
- Ricerca del sangue occulto: fondamentale nello screening del colon-retto, con una spesa tra 3 e 4 euro presso i laboratori pubblici, e 3-10 euro se eseguita privatamente.
- Coprocoltura: utile per identificare batteri patogeni come Salmonella o funghi, ha un costo di circa 12 euro.
- Test per parassiti intestinali: permette di individuare infezioni spesso responsabili di disturbi persistenti.
- Test per Helicobacter pylori: diagnostico per sospetta infezione gastrica, con prezzi che nei laboratori privati possono attestarsi tra i 10 e i 50 euro.
- Analisi della calprotectina fecale: indicativa nei sospetti di patologie infiammatorie croniche dell’intestino, con costi che nel privato oscillano tra 15 e 35 euro.
La scelta dell’esame è definita dal medico sulla base dei sintomi riferiti e del sospetto clinico. Nei casi di persone senza sintomi specifici ma con familiarità per malattie intestinali, la ricerca del sangue occulto viene proposta come screening periodico.
Quando è utile e perché non va trascurato
La rilevanza dell’esame risiede nella possibilità di diagnosticare precocemente patologie gravi che possono rimanere silenti per lungo tempo, come i tumori del colon o le malattie infiammatorie croniche. Individuare sangue occulto nelle feci consente di avviare rapidamente indagini di secondo livello, come la colonscopia, e aumentare le possibilità di guarigione completa in caso di tumore. Anche in presenza di sintomi poco specifici come diarrea cronica, meteorismo, dolori addominali ricorrenti o calo ponderale ingiustificato, le informazioni derivate dalle analisi fecali sono determinanti per porre una diagnosi corretta e impostare la terapia più adeguata.
Oltre agli adulti, l’esame delle feci è indicato per:
- Bambini che presentano disturbi intestinali ricorrenti.
- Persone immunodepresse, spesso esposte a infezioni opportunistiche.
- Viaggiatori rientrati da aree a rischio parassitosi.
Non va dimenticato inoltre che la microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale, sia nella digestione che nel sistema immunitario. Quando alterato, può predisporre a infiammazioni persistenti e malattie autoimmuni.
I costi reali nei laboratori italiani: tra pubblico e privato
Spesso si tende a pensare che l’analisi delle feci sia costosa e poco accessibile. In realtà, il suo costo in laboratorio è generalmente contenuto rispetto al valore informativo che fornisce. Esistono due circuiti principali per l’effettuazione dell’esame: quello pubblico, tramite il Sistema Sanitario Nazionale, e quello privato presso laboratori accreditati.
Regime pubblico – tariffe uniformi e accessibili
Nel pubblico, la ricerca del sangue occulto costa tra circa 0,80 e 4,30 euro a seconda della Regione; per esempio, in Lombardia il prezzo è di 4,20 euro, in Piemonte 3,50, in Lazio addirittura solo 0,80 euro. L’esame chimico-fisico viene proposto intorno ai 6 euro, mentre per una coprocoltura il costo si attesta sui 12 euro. Il pagamento avviene tramite ticket, salvo esenzioni per fasce di età, patologia o screening preventivi.
Regime privato – ampia variabilità a seconda della complessità
Nel privato, i costi degli esami delle feci variano notevolmente in base al tipo di analisi richiesta e alla complessità tecnica:
- Sangue occulto: tra 3 e 10 euro.
- Coprocoltura, test per miceti e Salmonella: circa 12 euro ciascuno.
- Ricerca parassiti, Helicobacter pylori, calprotectina fecale: da 10 a 50 euro per esami specialistici di ultima generazione.
Questi valori risultano generalmente allineati, o di poco superiori, rispetto al ticket previsto nelle strutture pubbliche, offrendo spesso tempi più rapidi e modalità di prenotazione semplificata. La possibilità di accedere all’indagine senza prescrizione medica consente anche a chi non riesce a ottenere una ricetta dal medico curante, di eseguire screening di prevenzione in autonomia.
Prestazioni non convenzionate e tecnologie avanzate
Alcuni esami avanzati, quali la ricerca di antigeni specifici (come quelli per Giardia, Cryptosporidium, rotavirus o adenovirus) o la determinazione di proteine particolari come l’alfa-1 antitripsina, sono disponibili solo in alcune strutture e generalmente non sono mutuabili. In questi casi, i prezzi possono superare i 30-40 euro, in funzione soprattutto del tempo di lavorazione e della tecnologia utilizzata.
Considerazioni finali e consigli per la prevenzione
Effettuare regolarmente un esame delle feci rappresenta un investimento minimo per la tutela della propria salute intestinale. Il costo, sia nel sistema pubblico che nel privato, è ampiamente accessibile e, se rapportato ai vantaggi diagnostici e preventivi, risulta trascurabile. Nell’ottica della prevenzione, soprattutto dopo i 50 anni o in caso di familiarità per patologie intestinali, l’adesione agli screening o la richiesta autonoma dell’analisi dovrebbe diventare una sana abitudine. Disporre di una diagnosi tempestiva significa spesso poter intervenire prima che la malattia si manifesti in modo conclamato, aumentando sensibilmente la probabilità di guarigione. Prendersi cura del proprio intestino, dunque, parte anche da qui: da un semplice, economico e insostituibile esame di laboratorio.