Paesaggista è il termine che definisce il professionista specializzato nello studio, nella progettazione e nella riqualificazione degli ambienti esterni, siano essi urbani, rurali o forestali. Al centro della sua attività vi è l’analisi approfondita del territorio, condotta attraverso lo studio delle sue caratteristiche naturali, storiche e culturali, nonché l’interpretazione delle necessità ambientali e sociali di chi lo vive. Questa figura, riconosciuta dalla Fondazione Europea per l’Architettura del Paesaggio (EFLA), sviluppa progetti che mirano a proteggere e valorizzare il paesaggio, conciliando tecniche funzionali, principi estetici e requisiti scientifici. Il lavoro del paesaggista contribuisce alla qualità della vita delle comunità offrendo spazi verdi, preservando la biodiversità e promuovendo soluzioni sostenibili.
Analisi e interpretazione del paesaggio
Alla base dell’attività del paesaggista c’è una fase dettagliata di studio e analisi del sito di intervento. Questa comprende:
- Osservazione delle caratteristiche territoriali: si valutano morfologia, idrografia, clima, vegetazione ed eventuali criticità del suolo.
- Analisi dei materiali: si individuano le soluzioni più idonee selezionando materiali naturali o artificiali, valutando la loro sostenibilità ambientale.
- Studio degli impianti tecnologici: il paesaggista esamina le potenzialità energetiche del luogo, privilegiando l’inserimento di tecnologie rinnovabili e innovative che favoriscano il risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale.
- Valutazioni ambientali: si affrontano la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), strumenti fondamentali per garantire interventi rispettosi dell’ecosistema.
Queste analisi precedono la fase progettuale, preparando il terreno a un intervento che sia rispettoso delle esigenze della comunità e delle specificità del paesaggio. Il paesaggista dialoga con numerose discipline come la architettura del paesaggio, l’ecologia, la botanica e la geografia, integrando i risultati di diverse indagini.
Progettazione e riqualificazione degli spazi
La progettazione paesaggistica implica non solo creatività e abilità tecnica, ma anche una responsabilità etico-ambientale. Il professionista è chiamato a concretizzare idee che siano in equilibrio tra funzionalità, estetica e sostenibilità. Fra gli obiettivi principali:
- Valorizzare il paesaggio mantenendo intatte le sue peculiarità naturali, storiche e culturali.
- Migliorare la vivibilità degli spazi aperti, favorendo la socialità e il benessere psicofisico degli utenti.
- Recuperare e trasformare aree degradate, contrastando fenomeni di abbandono e inquinamento.
- Preservare la biodiversità e gestire le risorse naturali secondo criteri di equilibrio e resilienza.
- Integrare il paesaggio con infrastrutture e nuovi interventi, valutandone l’impatto ambientale e la compatibilità con la vocazione del luogo.
La fase di progettazione si avvale di software avanzati per la modellazione di spazi, la simulazione dell’impatto visivo e la pianificazione delle opere di riqualificazione. Il paesaggista può lavorare come libero professionista, al fianco di studi privati o in collaborazione con enti pubblici, svolgendo attività di progettazione di giardini, parchi urbani, terrazze, e zone verdi di vario genere.
Ruolo sociale e collaborazioni interdisciplinari
La professione del paesaggista è strettamente legata al benessere sociale e all’evoluzione culturale del territorio:
- Progetti di riqualificazione urbana: il paesaggista collabora con amministrazioni locali, enti statali, organizzazioni ambientaliste, aziende e associazioni, contribuendo a migliorare l’identità e la vivibilità degli spazi pubblici.
- Partecipazione attiva delle comunità: coinvolge i cittadini nei processi decisionali, promuove la responsabilità condivisa nella gestione degli spazi verdi e alimenta la crescita culturale e ecologica della società.
- Formazione e sensibilizzazione: svolge attività di consulenza e formazione, sensibilizzando enti e privati sulle pratiche di sostenibilità ambientale e sulle potenzialità offerte da un paesaggio ben progettato.
La capacità di trasformare, gestire e mantenere il paesaggio richiede una visione d’insieme, competenze multidisciplinari e una grande attenzione ai cambiamenti climatici e alle nuove sfide ambientali.
La formazione del paesaggista e prospettive professionali
Divenire paesaggista implica un percorso di formazione universitaria specializzata, spesso all’interno delle facoltà di architettura del paesaggio. Durante gli studi, si affrontano materie quali la progettazione urbana e rurale, la botanica, l’ecologia, il restauro ambientale, le tecniche costruttive e l’uso di software per la modellazione paesaggistica.
Il paesaggista può:
- Lavorare come libero professionista, proponendo progetti personalizzati per privati o aziende.
- Collaborare con studi di architettura e progettazione, enti pubblici e istituzioni territoriali.
- Occuparsi di consulenza ambientale e valutazioni paesaggistiche in ambito pubblico e privato.
- Intervenire in progetti di recupero di aree verdi, parchi tematici, giardini storici e ambienti naturali protetti.
La domanda crescente di sostenibilità e la necessità di riqualificare il territorio, specialmente nei contesti urbani, rendono quella del paesaggista una professione di rilievo, in continua evoluzione e fortemente richiesta nei settori pubblici e privati.
In sintesi, il paesaggista è colui che studia e riprogetta il paesaggio attraverso un intervento consapevole, responsabile e interdisciplinare, orientato alla sostenibilità, alla valorizzazione dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita collettiva.