Molte persone scelgono di utilizzare il tessuto non tessuto (TNT) per le pulizie quotidiane, attratte dalla sua praticità e dall’elevata capacità di trattenere polvere e liquidi. Tuttavia, è importante soffermarsi sulle conseguenze effettive di questa scelta in termini di ciò che si respira durante il suo utilizzo, soprattutto considerando la crescente attenzione verso la qualità dell’aria negli ambienti domestici e lavorativi.
Composizione e caratteristiche del tessuto non tessuto
Il TNT si ottiene mediante un procedimento che unisce le fibre tramite processi meccanici, termici o chimici, senza la classica tessitura a intreccio dei filati. Questo lo rende assai diverso dai tradizionali tessuti, conferendogli una struttura porosa, compatta e una particolare resistenza alla trazione. Le fibre comunemente usate includono polipropilene, poliestere e cellulosa. L’assenza di una trama filata fa sì che il materiale sia meno incline a sfaldarsi rispetto alla carta, che invece può rilasciare più facilmente fibre e particolato nell’ambiente.
Una delle qualità più apprezzate del TNT resta la sua capacità di trattenere sia sporco liquido che solido. Inoltre, la sua resistenza ai liquidi e agli strappi lo rende riutilizzabile in più passaggi di pulizia, diversamente dalla carta che tende a disfarsi facilmente. Tutto ciò ne fa una soluzione ritenuta sicura ed efficace per la pulizia di superfici domestiche o professionali, riducendo anche la proliferazione batteriologica e la produzione di rifiuti indifferenziati.
Cosa si respira davvero durante l’uso
L’attenzione a ciò che si respira nasce dalla consapevolezza che durante le pulizie, soprattutto in ambienti chiusi, si possono liberare nell’aria microparticelle provenienti sia dai materiali delle superfici sia dagli strumenti utilizzati. Nel caso del TNT, le fibre vengono compattate con tecnologie che mirano a ridurre al minimo il rilascio di pulviscolo e micro-particelle, rendendo il prodotto più sicuro dal punto di vista igienico e salutistico rispetto, per esempio, ai rotoloni di carta tradizionale o ad altri panni che tendono a perdere pelo.
Secondo quanto riportato dai produttori e dalle analisi di settore, i controlli sulle materie prime e sui processi di produzione del TNT mirano proprio a evitare il rilascio di contaminanti inalabili durante l’uso, tutelando sia l’operatore sia l’ambiente domestico. Le prove di laboratorio disponibili mostrano che, a differenza dei panni non sigillati (come alcuni in microfibra di tipo economico), il TNT di buona qualità è caratterizzato da un minimo rilascio di fibre libere in condizioni di normale utilizzo.
Tuttavia, è importante tenere presente alcuni aspetti pratici:
- Il TNT può subire danneggiamenti meccanici o deteriorarsi con l’uso di solventi e sostanze chimiche aggressive, facilitando il rischio di rilascio di fibre sottili.
- I rischi aumentano quando si riutilizza il tessuto non tessuto oltre i suoi limiti di resistenza o quando si impiega su superfici particolarmente abrasive.
- La possibile inalazione di particelle è maggiore in ambienti male aerati o se si scuotono con energia i tessuti durante la pulizia a secco.
Interazione con detergenti e rischi per la salute
Un preciso aspetto da considerare riguarda il tipo di detersivo utilizzato in combinazione con il TNT. Soprattutto detergenti petrolchimici o contenenti allergeni, se spruzzati o versati sui panni, possono evaporare o formare aerosol insieme alle particelle potenzialmente rilasciate dal tessuto stesso. Le conseguenze possono includere irritazioni delle vie respiratorie, arrossamenti cutanei o reazioni allergiche individuali, soprattutto in soggetti predisposti.
Una buona pratica per diminuire il rischio di inalazione di sostanze indesiderate consiste nell’utilizzare detergenti ecologici, a basso contenuto di sostanze volatili o irritanti, e preferire le versioni certificate Ecolabel, che sono soggette a regolamenti stringenti sull’emissione di composti dannosi. Inoltre, occorre evitare l’utilizzo di profumatori e ammorbidenti che spesso contengono molecole volatile non essenziali alla funzione pulente, ma che possono facilmente essere disperse nell’aria e inalate involontariamente.
L’accumulo di odori o residui nel tessuto può segnalare un errato lavaggio o un deterioramento precoce del materiale, situazione in cui il rischio di rilascio di particelle indesiderate sale sensibilmente.
Gestione responsabile e consigli pratici
Per ottimizzare la sicurezza e minimizzare ciò che si respira usando il TNT nelle pulizie, seguire queste indicazioni può fare davvero la differenza:
- Aerare regolarmente gli ambienti durante la pulizia, così da diluire e disperdere velocemente le eventuali particelle o vapori liberati.
- Utilizzare sempre panni in TNT di marchi affidabili e certificati, preferibilmente quelli con bordi sigillati (laser o ultrasuoni), che garantiscono una maggiore tenuta delle fibre e rilascio minimo di pulviscolo.
- Preferire detersivi neutri, poco schiumogeni e privi di sostanze volatili; ciò riduce il rischio di evaporazione di sostanze irritanti e la presenza di allergeni in aria.
- Non utilizzare lo stesso panno TNT oltre il numero di utilizzi raccomandato e sostituirlo non appena mostra segni di logoramento evidente o rilascio di fibre.
- Lavare accuratamente il tessuto non tessuto, se riutilizzabile, prestando attenzione a non danneggiarne la struttura; utilizzare acqua tiepida e detergenti delicati.
- Conservare i panni TNT in luoghi asciutti, puliti e lontani da sostanze chimiche aggressive per preservarne le caratteristiche tecniche e igieniche.
Seguendo queste semplici precauzioni si possono ridurre significativamente i rischi di inalazione di polveri sottili e sostanze indesiderate durante l’uso del tessuto non tessuto nelle pulizie quotidiane.
La tecnologia e i controlli produttivi attuali garantiscono prodotti sempre più sicuri, ma la responsabilità individuale nell’acquisto e nell’utilizzo consapevole resta fondamentale per salvaguardare la qualità dell’aria che respiriamo. Scegliere TNT di qualità, usare detergenti idonei e seguire procedure di pulizia corrette rappresenta la migliore strategia per ottenere ambienti davvero puliti, senza rischi nascosti per la salute.