La peronospora rappresenta una delle minacce più insidiose per il grano, capace di compromettere seriamente la produzione, soprattutto in presenza di condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo del patogeno. Riconoscere tempestivamente i sintomi è fondamentale per intervenire con efficacia e limitare i danni. Di seguito vengono descritti i principali segni da osservare sul grano per identificare precocemente la presenza di questa malattia.
Sintomi iniziali sulle foglie
Il primo campanello d’allarme si manifesta generalmente sulle foglie. In fase iniziale appaiono delle lesioni a forma di diamante, dall’aspetto impregnato d’acqua. Queste lesioni sono particolarmente visibili quando le condizioni sono umide, e rappresentano uno dei segnali specifici della peronospora. Con il progredire dell’infezione, queste stesse lesioni iniziano a diventare grigiastre e tendono a espandersi e a confluire, interessando superfici sempre più vaste della lamina fogliare. Il tessuto colpito perde vigore, con conseguente comparsa di zone necrotiche che, nelle fasi avanzate, portano anche alla caduta delle foglie.
- Lesioni impregnate d’acqua: tipicamente a forma di diamante, facili da riconoscere nella fase iniziale.
- Colorazione grigia e necrosi: le lesioni evolvono passando dal colore grigio alla necrosi vera e propria del tessuto.
Spighe e altre parti aeree: sintomi caratteristici
Con la progressione dell’infezione, la peronospora si manifesta anche sulle spighe, con segnali inequivocabili per chi conosce il ciclo della cultura del grano. Le spighe colpite mostrano uno sbiancamento parziale o totale che generalmente parte da una zona grigio-nerastra sul rachide, ovvero la “spina dorsale” della spiga. Questo cambiamento cromatico è spesso progressivo, ma può diventare evidente in breve tempo, specialmente quando le condizioni climatiche favoriscono la malattia.
Un altro sintomo, che si verifica in presenza di alti livelli di pressione infettiva, è la comparsa di più punti di infezione su un singolo rachide, portando a un rapido deterioramento della spiga e, di conseguenza, a una drastica riduzione della resa produttiva.
Altri sintomi rilevanti
- Marciume dei colli: la peronospora può infettare il collo della pianta, causando marciume e, nei casi più gravi, la rottura delle parti colpite.
- Esplosione dei nodi: questa manifestazione comporta la rottura dei nodi vegetativi, compromettendo la stabilità stessa della pianta e favorendo l’allettamento.
Questi sintomi, se trascurati, possono portare rapidamente alla compromissione dell’intero raccolto, soprattutto laddove la rotazione colturale non sia adeguata e le condizioni igro-termiche favoriscano la proliferazione del patogeno.
Relazione con le condizioni ambientali
La presenza di umidità persistente e temperature miti favorisce enormemente lo sviluppo della peronospora. Ecco perché, generalmente, i sintomi si manifestano più spesso dopo piogge abbondanti o prolungate notti umide, in quanto le spore del patogeno necessitano di pellicole d’acqua sulle superfici fogliari per germinare e penetrare nei tessuti. Il monitoraggio attivo delle condizioni meteorologiche diviene quindi un prezioso alleato per l’individuazione precoce della malattia.
- Iniziale comparsa dopo periodi umidi
- Aggressività del patogeno direttamente proporzionale alla persistenza di acqua sulle foglie e sulle spighe
Ricordando che anche la densità della coltura e la mancata alternanza con specie meno sensibili possono accentuare il rischio di sviluppo della peronospora, è consigliabile adottare pratiche agronomiche preventive unite alla sorveglianza visiva sulle foglie e sulle spighe del campo.
Conseguenze sulle rese e misure immediate
Un’infestazione di peronospora non controllata determina, oltre ai danni visibili sulla singola pianta, una perdita significativa in termini di produzione e qualità del raccolto. Nelle fasi più avanzate, il danno coinvolge l’intera spiga che, una volta sbiancata o necrotica, non porterà a maturazione i chicchi, vanificando tutta la stagione produttiva. Inoltre la presenza di altri punti di infezione su nodi e colli non solo compromette la struttura e l’integrità della pianta, ma accresce il rischio di diffusioni epidemiche soprattutto se la raccolta viene ritardata o le condizioni climatiche rimangono favorevoli alla proliferazione del fungo.
Per limitare i danni è fondamentale:
- Ispezionare regolarmente le colture, prestando attenzione ai sintomi sulle foglie e sulle spighe.
- Adottare rotazioni colturali efficaci per ridurre la carica infettiva nei residui dell’anno precedente.
- Valutare tempestivamente la possibilità di interventi fitoiatrici soprattutto in presenza dei primi sintomi.
Tutte queste misure sono cruciali per limitare la diffusione del patogeno, salvaguardando la produttività e la qualità del raccolto di grano. Per approfondire, il concetto di peronospora e i meccanismi di infezione sono alla base di ogni strategia di gestione integrata delle malattie fungine nei cereali.