Il deumidificatore domestico rappresenta una soluzione efficace per migliorare la qualità dell’aria e il benessere all’interno degli ambienti abitativi, specialmente durante i mesi più umidi o laddove l’umidità relativa tende a superare i valori considerati salubri. Molti utenti si interrogano sulla temperatura ideale a cui impostare il dispositivo, con particolare attenzione alla soglia dei 20 gradi Celsius, spesso ritenuta un riferimento ottimale per il comfort domestico. È fondamentale chiarire che il deumidificatore ha come principale obiettivo il controllo dell’umidità, tuttavia la temperatura dell’ambiente influenza in modo significativo sia il funzionamento sia l’efficacia del processo di deumidificazione.
Relazione tra temperatura e deumidificazione
Il corretto utilizzo di un deumidificatore dipende da molteplici fattori, tra cui spicca la temperatura dell’aria. In linea generale, questi apparecchi funzionano al meglio in un range compreso tra 21°C e 32°C; al di sotto di tale soglia, e in particolare vicino ai 20°C o inferiori, il rendimento inizia a ridursi, fino ad arrivare, nelle condizioni più fredde, a una possibile formazione di ghiaccio sulle serpentine del dispositivo, con conseguente diminuzione della sua efficienza e possibili danni tecnici.
Nonostante ciò, la temperatura ambientale domestica viene spesso mantenuta tra i 20°C e i 22°C per assicurare un comfort ottimale agli occupanti e un ambiente salubre. In queste condizioni, un deumidificatore moderno è perfettamente in grado di operare senza particolari limitazioni, a patto che sia di buona qualità e dimensionato correttamente in base al volume dell’ambiente da trattare.
Perché proprio 20 gradi?
La soglia di 20 gradi Celsius è spesso considerata la “temperatura ideale” per la vita nei locali domestici, raccomandata anche da vari organismi per la tutela della salute e dell’ambiente domestico. Questo valore offre il miglior compromesso tra benessere termico, efficienza dei sistemi di climatizzazione, contenimento dei consumi energetici e prevenzione di fenomeni quali la condensa e la proliferazione di muffe sulle pareti.
Impostando il proprio deumidificatore in un ambiente che mantiene la temperatura prossima a 20°C, si consente al dispositivo di raccogliere facilmente l’umidità in eccesso senza incorrere nei rischi legati al raffreddamento eccessivo dell’aria. Inoltre, questo livello di temperatura sostiene la corretta percezione del comfort abitativo e riduce la possibilità di avere aria troppo secca, un aspetto importante per la salute delle vie respiratorie e della pelle.
Qual è il giusto livello di umidità relativa?
La funzione primaria di un deumidificatore è quella di riportare l’umidità relativa entro soglie ritenute ottimali per il benessere umano e la conservazione degli arredi. In presenza di 20°C, il valore di umidità ideale si aggira intorno al 50%, secondo le più autorevoli linee guida e studi.
Un ambiente troppo umido può favorire la formazione di muffe, acari e batteri, oltre a compromettere la durata di mobili e materiali strutturali. Una percentuale d’umidità compresa tra il 40% e il 60% risulta la più equilibrata tra comfort, salute delle vie aeree superiori e sicurezza per l’edificio stesso. Quando la temperatura tende a diminuire, il valore massimo di umidità tollerabile aumenta leggermente; viceversa, con un aumento dei gradi, il tasso ideale si avvicina al 40%.
Tabella di riferimento tra temperatura e umidità ideale
- 18°C – umidità ideale: circa 55-60%
- 20°C – umidità ideale: circa 50%
- 22°C – umidità ideale: circa 45-50%
Funzionamento pratico: come impostare il deumidificatore
La maggior parte dei deumidificatori consente di selezionare il livello di umidità desiderato tramite display o comandi digitali; non sempre, invece, è possibile impostare una temperatura diretta sul dispositivo, essendo la sua funzione primaria la regolazione dell’umidità e non del clima termico.
Si suggerisce di impostare il valore di umidità desiderata – ad esempio il 50% in un ambiente a 20°C – e lasciare che il deumidificatore lavori automaticamente per mantenere stabile tale parametro. È importante non superare un’eccessiva deumidificazione, poiché anche un aria troppo secca può essere dannosa per la salute, portando a secchezza delle mucose, irritazioni della pelle e dei disturbi respiratori.
Di notte, per evitare un raffreddamento eccessivo dell’ambiente, si raccomanda di impostare la funzione dry del climatizzatore ad una temperatura leggermente superiore, come i 27°C, oppure di utilizzare la funzione timer, in modo da limitare il funzionamento continuo durante le ore di riposo.
Consigli per mantenere la soglia ideale in casa
- Monitorare costantemente temperatura e umidità tramite un igrometro affidabile posizionato nella stanza principale o in quelle più soggette a fenomeni di condensa.
- Regolare la ventilazione aprendo finestre nelle ore meno umide della giornata o utilizzando sistemi di VMC (ventilazione meccanica controllata) per migliorare il ricambio d’aria.
- Evitare fonti di umidità eccessiva come stendibiancheria in ambienti chiusi, piante in eccesso o bagni senza adeguata areazione.
- Mantenere la temperatura costante tra 20 e 22°C, soprattutto nelle stagioni più fredde, per assicurare massima efficienza al deumidificatore e prevenire sbalzi termici nocivi.
- Effettuare manutenzione periodica al deumidificatore, svuotando il serbatoio e pulendo filtri e griglie di captazione.
Adottando questi semplici accorgimenti, è possibile vivere in ambienti sempre salubri, confortevoli e sicuri, prevenendo danni strutturali e proteggendo la salute di tutta la famiglia. Il mantenimento di una temperatura intorno ai 20 gradi e un tasso di umidità prossima al 50% rappresentano una combinazione ideale per le abitazioni moderne, a prescindere dalla stagione.