Colite o semplice mal di pancia? Ecco i sintomi chiari per riconoscerla subito

Il mal di pancia è un disturbo estremamente comune, ma spesso si tende a sottovalutarne le possibili cause, attribuendo i sintomi a una semplice indigestione o a fattori transitori come lo stress o un pasto abbondante. Tuttavia, quando il dolore addominale si presenta con determinati sintomi ben precisi, potrebbe essere il segnale di una condizione più seria come la colite, ossia un’infiammazione del colon. Capire le differenze tra un banale mal di pancia e una colite è fondamentale per affrontare tempestivamente la problematica e ricevere le cure adeguate.

Sintomi chiave per distinguere la colite

Il quadro sintomatologico della colite è diverso da quello di un semplice mal di pancia. Il primo elemento distintivo è la presenza di dolore addominale ricorrente, spesso localizzato nei quadranti inferiori dell’addome, ma che può colpire anche il fianco sinistro o destro. Tuttavia, la colite è caratterizzata da una serie di segnali specifici che ne facilitano il riconoscimento:

  • Diarrea persistente, talvolta alternata a stitichezza; in alcuni casi possono essere presenti muco o sangue nelle feci.
  • Pancia gonfia e meteorismo (produzione eccessiva di gas intestinali), con sensazione di gonfiore e tensione addominale.
  • Sensazione di urgenza fecale e, nelle forme acute, possibili episodi di incontinenza.
  • Stanchezza generalizzata e perdita di energia, a volte associata a inappetenza e rapida perdita di peso.
  • Crampi e dolore continuo che peggiora con i movimenti intestinali o durante l’evacuazione.
  • Febbre, sintomo non sempre presente ma indicativo in caso di colite di origine infettiva o infiammatoria acuta.
  • Presenza di indigestione, bruciore di stomaco e sensazione di digestione lenta o difficoltosa.

Questi sintomi possono insorgere in modo graduale oppure in maniera acuta, soprattutto in presenza di infezioni o tossinfezioni alimentari. Riconoscere tempestivamente i segni della colite è importante perché la condizione può complicarsi fino a diventare potenzialmente pericolosa.

Come riconoscere la differenza con il mal di pancia comune

Il mal di pancia generico può essere scatenato da cause diverse, come una cattiva digestione, un accumulo di gas, disturbi transitori o reazioni emotive. Nella maggior parte dei casi, questi disagi sono di breve durata e non si associano ad altri sintomi sistemici. Al contrario, nella colite il danno alla mucosa del colon produce sintomi più accentuati e prolungati nel tempo.

Ecco alcune differenze fondamentali:

  • Un banale mal di pancia tende a risolversi spontaneamente senza disturbare la qualità di vita, mentre la colite comporta fastidi continui e limita le normali attività quotidiane.
  • Nel mal di pancia occasionale non compaiono casi di diarrea persistente, sangue o muco nelle feci, e non si evidenzia tendenzialmente perdita di peso.
  • La colite spesso si manifesta con alterazione dell’alvo per più giorni consecutivi e con dolori che aumentano dopo i pasti o durante l’evacuazione.

Quando il dolore addominale dura più giorni, peggiora progressivamente, o si associa a febbre, calo ponderale o alterazioni evidenti nell’evacuazione, non va ignorato: è necessario approfondire le cause con l’aiuto di uno specialista gastroenterologo.

Tipologie di colite: focus sulle presentazioni cliniche

Non esiste una sola forma di colite, ma diverse varianti che possono presentare manifestazioni differenti a seconda della causa scatenante. Le più comuni sono:

  • Colite infettiva, spesso acuta, dovuta alla presenza di agenti patogeni come virus, batteri o parassiti. Esordisce con diarrea, febbre e talvolta dolori addominali intensi, solitamente a seguito di ingestione di acqua o alimenti contaminati.
  • Colite ulcerosa, una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che coinvolge il colon e il retto, caratterizzata da diarrea cronica, spesso ematica, urgenza e dolore addominale, ma anche perdita di peso e stanchezza. Può essere associata a sanguinamento rettale.
  • Colite nervosa o sindrome dell’intestino irritabile (IBS), in cui i sintomi principali sono alternanza di diarrea e stitichezza, dolore addominale cronico, gonfiore e gas intestinali. Tipicamente, i disturbi sono spesso peggiorati da stress, ansia o particolari tensioni emotive.
  • Colite ischemica, meno frequente ma più pericolosa, dovuta a un ridotto afflusso di sangue al colon, che può causare necrosi dei tessuti e quadri clinici acuti con dolore addominale forte e sanguinamento.

Individuare la tipologia d’esordio è importante sia per la scelta della terapia che per la prevenzione delle recidive.

Quando consultare uno specialista: segnali d’allarme

Per distinguere una colite da un disturbo intestinale passeggero è opportuno prestare molta attenzione ai cosiddetti campanelli d’allarme. Una visita specialistica è consigliata quando si osservano:

  • Frequente comparsa di feci liquide o con tracce di sangue o muco.
  • Sintomi che si protraggono oltre una settimana, pur adottando una dieta leggera e misure di auto-cura.
  • Dolore addominale insopportabile, che limita le attività quotidiane e che peggiora dopo aver assunto cibo o bevande.
  • Perdita di peso involontaria o deterioramento dello stato generale di salute senza motivo apparente.
  • Presenza concomitante di febbre o manifestazioni sistemiche non spiegate come sudorazione notturna o dolori articolari.

In questi casi, sarà compito dello specialista guidare il paziente verso esami diagnostici mirati come esami del sangue, delle feci, ecografie e, se necessario, colonscopia, per definire al meglio il quadro clinico e impostare una terapia adeguata.

Riconoscere tempestivamente la colite rispetto a un semplice mal di pancia significa garantire al proprio organismo una maggiore sicurezza e la possibilità di evitare complicanze. Monitorare i sintomi, ascoltare il proprio corpo e non trascurare i segnali atipici sono le chiavi per preservare al meglio la salute intestinale.

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