Il Blog dell'Ordine degli Avvocati di Messina

Dalla nave Aquarius un grazie all’Ordine degli avvocati di Messina per il lavoro di sensibilizzazione che sta conducendo. Ciraolo “il ruolo sociale dell’avvocato si recupera anche raccontando #l’altraverità”.

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Alessandro Porro, membro italiano dell’equipaggio della nave Aquarius, in un video messaggio dalla nave ferma a Marsiglia, ringrazia l’Ordine degli avvocati di MESSINA per il lavoro di sensibilizzazione e informazione che sta conducendo in materia di diritto della immigrazione. Porro racconta di una nave Aquarius ferma a Marsiglia e ringrazia “quella parte di società sveglia e attiva che si sta facendo sentire”.
Un messaggio che riempie di orgoglio e anche di soddisfazione il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina e componente dell’Organismo congressuale Forense, Vincenzo Ciraolo che, insieme con il delegato alla formazione dell’Ordine e componente della Commissione diritti umani del CNF, Giovanni Villari, da anni ha colto l’importanza di discutere e approfondire le tematiche connesse al tema e ha fondato il primo corso di formazione in diritto della immigrazione. “La coscienza si forma con la conoscenza e noi abbiamo il dovere di conoscere quello che accade nel mondo”. Non si stanca di ribadire questo concetto l’Ordine degli avvocati di MESSINA che da sempre mette al centro della sua azione l’importanza di recuperare il ruolo sociale dell’avvocato e il suo dovere di raccontare quella che Ciraolo definisce “l’altra verità: quella che non ci raccontano e che abbiamo il dovere di mostrare”.
Quell’altra verità ad esempio, rappresentata da Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo in “Salvezza” la graphic novel realizzata proprio a bordo di Aquarius cui l’Ordine ha dedicato quest’anno il suo spazio all’interno della rassegna letteraria Taobuk.
Un libro commuovente ed emozionante in cui, dopo essere stati a bordo di Aquarius per venti giorni, dopo avere toccato con mano, respirato, vissuto, la sottile linea di confine tra la vita e la morte, i due attori raccontano la propria esperienza.
Proprio nell’ottica di questa “operazione di sensibilizzazione”, dopo avere portato in riva allo Stretto i massimi esperti nazionali sul tema della immigrazione, l’Ordine ha organizzato due stage formativi per gli avvocati che hanno preso parte al corso di alta formazione. Il primo a Lampedusa, tra i porti maggiormente interessati agli sbarchi, e l’altro, quest’anno a Riace, nel cuore della Locride, dove è stata realizzata, per dirla con le parole di Palmira Mancuso (la giornalista che, insieme a Lelio Bonaccorso, viene ringraziata nel video) “quella utopia capace di far convergere l’obiettivo dell’accoglienza con quello dello sviluppo locale” e che mostra “contraddizioni e potenzialità di un sistema di accoglienza diffusa, del quale i partecipanti hanno parlato con Mimmo Lucano, sindaco e uomo simbolo di questo esperimento sociale”.
“Abbiamo il dovere, come essere umani dotati di intelletto, della conoscenza. Abbiamo l’obbligo morale di non prendere posizione senza prima conoscere” evidenzia l’avvocato Villari. Prima di esprimerci dobbiamo essere consapevoli del fatto che la tratta di esseri umani non è una cosa da studiare sui libri ma è attuale. E, soprattutto, non dobbiamo mai dimenticarci di essere degni di appartenere al genere umano”.
“Aiutare a porsi le domande, a mettersi dall’altra parte, a guardare le cose in modo nuovo, a non accontentarci della sufficienza e mirare a realizzare una rivoluzione culturale – conclude Ciraolo – è il dovere dell’avvocato. Questo è l’obiettivo cui dobbiamo tendere se vogliamo restituire dignità alla nostra professione”.

loredana bruno
Loredana Bruno

 

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