Il Blog dell'Ordine degli Avvocati di Messina

Taormina e le sfide del G7. Incontro con il corrispondente del Corriere della sera, Paolo Valentino.

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“Le sfide del G7 e il ritorno del Mediterraneo. Tra Governance e caos globale”. Di questo si è discusso oggi pomeriggio nella sala dell’Accademia dei Pericolanti, grazie a un incontro organizzato  dall’Ordine degli avvocati di Messina e dall’Università degli Studi, moderato dal giornalista Vincenzo Bonaventura.
Ad aiutare i presenti a capire di più alla vigilia di un evento che porterà a Taormina, nel cuore del Mediterraneo, i leader di 7 potenze mondiali, il corrispondente del Corriere della sera Paolo Valentino.
Un giornalista capace di leggere bene con le sue “lenti” i fatti internazionali. Da trent’anni corrispondente per Bruxelles, Mosca, Berlino e Washington, nel corso della sua carriera Valentino, originario di Giardini Naxos, ha raccontato, tra l’altro, la caduta dell’URSS, la fine di Helmut Kohl, i governi rosso-verdi in Germania e l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca.

“La democrazia è come il jazz: improvvisazioni su un tema. Ma il tema bisogna averlo ben presente”, così Valentino ha aperto le riflessioni sul G7 citando Richard Holbrooke, architetto degli accordi di Dayton sulla ex Jugoslavia.

Migrazioni, cambiamenti climatici e lotta al terrorismo. Questi “i temi” inseriti nell’Agenda politica sui quali i leader del G7 saranno chiamati a “improvvisare”.
Ma non fatevi illusioni – ha chiarito Valentino –  perchè il G7 non prende decisioni. Trent’anni fa i Paesi che vi prendono parte rappresentavano il 70 per cento del prodotto globale, oggi meno del 50 per cento. L’equilibrio si è spostato. Qualunque associazione che non includa la Cina, oggi, ha un potere ridotto di incidere sulla realtà nella quale opera. Il luogo deputato della governance mondiale potrebbe essere piuttosto il G20 che, tuttavia – ha spiegato – riesce a incidere sull’economia ma non sul piano della sicurezza internazionale dove rimane un consesso senza influenza reale. Su questo fronte il G7 appare invece uno snodo centrale”.
Allora cosa attendersi da questo G7 a Taormina? Anche su questo punto Valentino è chiarissimo e lucido nella sua analisi.

Sui cambiamenti climatici vedremo sei contro uno con Trump rappresentante di una potenza che ha approvato a parole gli accordi di Parigi ma non li ha mai ratificati. Sulla gestione dei flussi migratori e sul terrorismo sarà difficile trovare un accordo con chi ha fondato la sua vittoria sulla costruzione di muri. Quello che auspichiamo è che i leader delle sette potenze più industrializzate del mondo possano dare degli indirizzi ed esprimere linee guida per le soluzioni delle gestioni dei flussi migratori.
Di certo tra due giorni il Mediterraneo tornerà a essere protagonista della scena mondiale”. 

Intanto l’Università di Messina farà la sua parte al G7.
“Lo Sherpa Italiano del G7 (appellativo ispirato ai portatori d’alta quota delle vette himalayane, di fatto il rappresentante personale per il G7 del Capi di Stato o di Governo per tutte le questioni in agenda nel vertice) – ha evidenziato il prof. Francesco Drago, ordinario di economia politica e co-founder della Ortygia business school presso Unime – ha invitato l’Alum (Alliance of Lead Universities on Migration) a fornire delle policy recommendation in vista del Vertice. La fondazione Ortygia Business School, membro siciliano dell’Alum insieme all’Università di Messina, ha ritenuto indispensabile sostenere l’iniziativa. A ciò hanno contribuito i migliori accademici a livello internazionale impegnati sui vari temi della spinosa questione della gestione dei flussi migratori. Si tratta di un’occasione per valorizzare la Sicilia come frontiera dell’integrazione non solo geografica ma anche culturale creando un ponte stabile tra mondo accademico e politico“.
24224All’Alum aderiscono anche le Università di Bologna, Bocconi, Science Po, Mannheim, London School of Economics, Oxford e Beirut.

 

loredana bruno
Loredana Bruno

 

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