Il Blog dell'Ordine degli Avvocati di Messina

Avvocati contro il movimento Magistratura indipendente.

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 “Ci trattano come se fossimo disonesti intellettualmente. La Magistratura prenda  le distanze da dichiarazioni lesive, non più tollerabili. Ora basta!”

“La netta contrarietà rispetto alle richieste provenienti dall’Avvocatura a rafforzare il proprio ruolo nei consigli giudiziari, espressa dal dott. Ugo Scavuzzo a commento dei risultati dell’elezione dei componenti le giunte distrettuali tradisce un modo di vedere l’Avvocatura come una categoria di professionisti intellettualmente disonesti e, come tali, capaci di agire in modo tale da incrementare il rischio di una magistratura infedele all’ordinamento giudiziario. Le dichiarazioni rese dall’esponente di Magistratura indipendente e quelle dello stesso tenore espresse da Autonomia e Indipendenza che fa capo al presidente di ANM Davigo, secondo cui gli avvocati sarebbero solo un male fastidioso ma necessario in quanto improvvidamente previsto dalla costituzione, non sono più tollerabili”.
Non usa mezzi termini il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo, che insieme con i componenti del Consiglio dell’Ordine, mette nero su bianco in una delibera votata all’unanimità, il dissenso contro le dichiarazioni rese dal presidente dell’ANM, Davigo e dal responsabile per il distretto di Messina del movimento indipendente, Scavuzzo, ritenute lesive della dignità e della onorabilità di una intera categoria professionale e chiede a tutta la Magistratura una chiara presa di posizione contro affermazioni ritenute “inaccettabili”.

In sintesi la tesi portata avanti dai magistrati appartenenti a queste correnti è della possibile lesione all’autonomia e indipendenza dei magistrati che deriverebbe dalla maggiore incidenza della partecipazione degli avvocati ai consigli giudiziari, sulla base del presupposto che gli avvocati, potendo contribuire alla progressione di carriera dei magistrati, potrebbero condizionarli e mettere, quindi, a rischio la loro indipendenza e autonomia.
Secondo Autonomia e indipendenza, gli avvocati, ancor peggio se legati alla criminalità organizzata, potrebbero incidere sulla imparzialità del magistrato e inficiarne la libertà di giudizio.
A ben vedere, evidenzia la delibera, questa tesi è lesiva della dignità e dell’onorabilità non solo degli avvocati, considerati come “intellettualmente disonesti” ma degli stessi magistrati che, in nome di una possibilità di progressione di carriera, si lascerebbero condizionare.
“Questo giudizio non solo offende una intera categoria professionale – tuona Ciraolo – ma è affetto da una evidente contraddizione di fondo. Non si capisce infatti come la nostra categoria sia idonea al giudizio se si tratta di vestire i panni dei giudici onorari per alleviare il carico dei togati o a giudicare gli stessi giudici onorari e inidonea se si tratta di giudicare i togati”.

La delibera non lascia spazio a interpretazioni.

“Sentiamo imperativo  il dovere di riaffermare a gran voce, e con l’orgoglio della nostra millenaria storia di nobile difesa dei diritti fondamentali dell’uomo – si legge nella delibera inviata anche ai vertici della magistratura nazionale – che l’Avvocatura in quanto tale è elemento costitutivo e fondante di ogni democrazia, e che nessuna giustizia sostanziale la potrà soffocare.
Auspichiamo che la politica e, in particolare, il Ministro della Giustizia e il C.S.M. mantengano ferme le loro intenzioni, già in varie sedi manifestate, in ordine ad una maggiore partecipazione dei rappresentanti dell’Avvocatura all’interno dei Consigli Giudiziari, assicurando, tramite la stessa, criteri che garantiscano efficienza, qualità e trasparenza al loro operato”.
Non solo. I consiglieri chiedono che i vertici degli uffici giudiziari che, quotidianamente, verificano il ruolo positivo e attivo dell’Avvocatura nell’amministrazione della Giustizia, intervengano in merito prendendo le distanze da questo ennesimo attacco.

Scarica il testo integrale della delibera

Di seguito l’art. con le dichiarazioni del dott. Scavuzzo
http://www.tempostretto.it/news/giustizia-nuova-giunta-anm-magistratura-indipendente-fa-pieno.html

 

loredana bruno
Loredana Bruno

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2 commenti

  1. salvatore giambò on

    Se mi permettete un commento un pò fuori bersaglio, quel che mi impressiona maggiormente nell’articolo su Tempostretto (e semprechè il virgolettato, come si deve presumere, sia fedele) sono i toni da “arena” politicizzata dell’intervistato rispetto ai componenti della corrente “avversaria” (tipo, necessità di “prendere le distanze” dalla neonata quarta anima associativa, “retorica demagogica” dei suoi membri).
    Forse l’unica vera riforma dovrebbe tendere verso la eliminazione di questo fenomeno anomalo del “correntismo” in magistratura (fenomeno che pregiudica, ben più e ben peggio della possibile presenza di avvocati negli organi consiliari distrettuali, la “facies” di indipendenza e di imparzialità tanto decantata da molti magistrati e ne rende, sovente, nebulose le vicende di progressione di carriera), ma, purtroppo, non credo si potrà mai pervenirvi.

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